INDIRIZZO
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ITALIA
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Realizzazione grafica by Luciano Curtarello© - Tutti i diritti riservati - ©Luciano Curtarello 2021 - C.F. CRTLCN65H11F205W - Rev. Agosto 2024|Mod. 003
Figure umane appaiono nella penombra di luoghi misteriosi, la superficie vibra dei rapidi tocchi di pennello.
La luce si posa candida sulle fisionomie dei corpi, li trae fuori dall'ombra, frutto di una ricerca e di uno studio meticoloso.
L'atmosfera delle opere è contemplativa e poetica.
Un senso di intimità permette di entrare in contatto profondo con ciò che l'occhio vede e l'anima coglie, quasi si cercasse di intrappolare lo sguardo di questi
volti che, assorti nei loro pensieri e desideri, non sembrano accorgersi di chi li osserva.
1758 Venice Art Studio
«Ogni opera d’arte è un miracolo».
Per la prima volta nel triennio dedicato all’arte e al cinema si è prescelta
una commedia per introdurre un’esposizione di arte contemporanea. Una
citazione essenziale estrapolata da un film semplicistico che lascia pensare
proprio alle opere d’arte. Ogni opera d’arte è un miracolo. Frutto di attimi di
creazione, istinti, emozioni, situazioni, pensieri, ricordi attraverso l’arte si
esce dall’inferno quotidiano per godere dei colori, del piacere di
immedesimarsi in spazi diversi dal quotidiano che siano innovativi nella
tecnica, lontani dal qualunquismo commerciale e che sappiano fare la
differenza. Il miracolo sorprende sempre e zittisce:
ogni opera d’arte di questo evento saprà far tacere l’osservatore. Quattro i
prescelti Lucia Contini, Luciano Curtarello, Giorgia Pelloni, Francesco
Rosina che prima attireranno l’osservatore all’intermo con
i toni e poi lo zittiranno per la grandezza dei mondi che saprà rendere
e per le emozioni che saprà suscitare.
Tutte opere figurative dai tratti differenti e dallo stile diverso; se
nell’astrazione la casualità del gesto consente un confronto sempre
diverso, nella figurazione il confronto diviene più incisivo e rilevante. Due
sale in cui cromie e tratti consentono all’osservatore di percorrere la
definizione dei particolari,
la grandezza dei ritratti, le scene urbane estrapolate dalla routine,
la femminilità negli sguardi e nelle pose e l’interiorità in donne
accovacciate inquadrate in pochi gesti.
Luciano Curtarello ferma luci ed ombre di una quotidianità urbana, diurna
o notturna, offrendo spaccati di grande schiettezza paesaggistica ed
introducendo l’osservatore in quelle rappresentazioni. Ci si sente
intrappolati nelle opere e si ha voglia di saltare nel cuore delle
rappresentazioni per cogliere la schiettezza di quelle situazioni
e di quei posti raccogliendo l’intimità del paesaggio e di chi è rappre-
sentato. Ebbene sì, Curtarello riesce a giungere all’anima del paesaggio
cogliendo l’intimità di ogni posto. Parte dalla realtà per creare dei chiaro-
scuri di impatto che, resi con tonalità sempre differenti, riescono a
identificare attimi particolari. Un’arte altamente contemporanea perché
tutta questa grandezza è l’esito di una produzione digitale,
un software consente all’artista di dipingere al pc, non fotografie
rielaborate, ma una creazione digitale che dopo la stampa viene
manualmente ritoccata, tratteggiata e resa unica. Una resa digitale
grandiosa perché ogni opera d’arte gode di intromissioni
e manomissioni dell’artista sempre diverse, interpretazioni singolari
che rendono la soluzione finale irripetibile. Si assiste spesso oggi a rese
iperrealiste e tutti sono grandiose nel saper rendere i diversi aspetti della
contemporaneità: Curtarello palesa la natura digitale delle sue opere
evidenziando come l’arte contemporanea possa essere definita tale anche
perché si avvale di idea ed innovazione che in lui divengono grandiosità e
verità.
Dott.sa Anna Soricaro - Critica d’Arte e curatrice di Mostre